Un esercito di 196.089 professionisti silenti negli elenchi di Enasarco, l’Ente di previdenza e assistenza degli agenti di commercio e dei consulenti finanziari: è questa la cifra degli inattivi da oltre tre anni, con un’anzianità contributiva inferiore al requisito minimo per accedere all’assegno di vecchiaia (20 anni di versamenti). E, nel contempo, superano le 700.900 unità gli associati attivi che non hanno pagato alcunché nel 2021. È quanto si legge nella memoria consegnata dai vertici della Cassa alla Commissione parlamentare per il controllo degli Enti previdenziali, che ieri ha ascoltato il nuovo presidente Alfonsino Mei; al 31 dicembre scorso, recita il documento, gli iscritti contribuenti al Fondo previdenza sono 217.944, i pensionati 132.710 e, nel dettaglio, quelli che percepiscono la prestazione di vecchiaia ordinaria ammontano a 84.814, con «un importo medio erogato di 9.404 euro».
Stando al Bilancio tecnico della fine del 2020, «è previsto un saldo corrente negativo nell’arco dei 30 anni di valutazione, in particolare per 16 anni dal 2034 al 2049», poi «un saldo previdenziale con valori negativi per 21 anni, dal 2031 al 2051, coperti solo in parte dai rendimenti attesi sul patrimonio, che per 26 anni, dal 2033 al 2058, anche se sempre positivo, non risulta sufficiente a coprire la riserva legale pari a cinque annualità delle pensioni correnti», si legge. La guida di Enasarco individua la causa di tali cifre nella «progressiva riduzione del numero dei contribuenti», tanto che, durante l’audizione, ha accennato all’esigenza di ampliare la platea degli iscritti. E, tra gli obiettivi da perseguire, ha messo in luce la «sostenibilità della gestione finanziaria».
Quanto ai «silenti» Mei ha ricordato che «la situazione è cambiata dal 2012», perché con 5 anni di anzianità contributiva si può ottenere la pensione, mentre per «sistemare tutto il pregresso ci vorrebbero dagli 800 milioni al miliardo di euro. Andremmo in dissesto», s’è sfogato il presidente. E ha fatto appello alla politica, per trovare insieme delle soluzioni.
Simona D’Alessio, fonte ITALIA OGGI